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IL VESCOVADO 2017        

Luminoso rubino che accoglie venature granato. Naso di tutto rispetto, in cui le sfumature fruttate delle ciliegie si legano con la rosa appassita e le viole, e poi ancora il cioccolato fondente ed una voluta di tabacco e cannella. La beva è un sorso godibilissimo ben impostato e ricco; l’equilibrio fra le morbidezze e le durezze tessute ad arte incede sicuro verso un finale lungo e di grande espressività. Fermentazione e maturazione svolte in acciaio per otto mesi. Cinghiale e mele.

VENTICINQUE MARZO 2017   

Rubino concentrato si apre con stuzzicanti cenni di pepe nero e ginepro, per poi continuare con more in confettura e un intenso richiamo al caffè e al cuoio. Sorso agile e composto, espresso da un tannino avvolgente e setoso, raccordato a calore ed equilibrata freschezza. Finale modulato su tracce fruttate. Solo acciaio per 8 mesi. Tagliatelle alla boscaiola.

VITULIA 2017

Ha il rosso della pietra preziosa e una buona tenuta nel calice. Sensazioni di piccoli frutti di bosco si coniugano alla rosa appassita e al cacao, con chiodi di garofano e macis a chiudere. Sorso pieno, costante e di manifesto equilibrio. Il finale conferma piacevolezza e rigore. Riposa per 12 mesi in barrique di rovere francese. Calamarata con ragù di carne, carciofi e ricotta salata.

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Se tornassimo indietro nel tempo, potremmo scorgere, fra mandorli ed alberi da frutto, un’antica casa di campagna e allo scrittoio il poeta e scrittore acrese Vincenzo Padula, impegnato nella stesura del dramma “Antonello capobrigante calabrese”. Sono passati duecento anni dalla sua nascita. Questo luogo sulle colline che costeggiano la riva destra del Crati, un tempo spazio di meditazione e riposo ora è un’azienda moderna, dalle antiche radici e dalla produzione consolidata. Qui si custodiscono i vigneti e il lavoro di Vincenzo Chimento, nipote del fondatore omonimo, architetto con la passione per il vino ha dato nuova vita all’antico casolare, dove adesso è possibile degustare i vini identitari e rispettosi del territorio.

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